Scelto il nome della mascotte di Roma 2024: si chiama Ludo

Sorride sempre, ama la storia della Città Eterna e si chiama Ludo. È il nome della mascotte dei Campionati Europei di Atletica Leggera Roma 2024, scelto dagli appassionati di atletica di tutta Europa, che hanno partecipato al sondaggio aperto sui profili social ufficiali della manifestazione.

Dopo le diverse proposte lanciate dagli utenti, si è arrivati alla scelta finale del nome fra quattro opzioni: Ludo ha avuto la meglio su Urbe, Astra e Flavio.

Un nome, Ludo, che si sposa perfettamente con il disegno della mascotte ispirato alla tradizione di Roma e al suo monumento più celebre, il Colosseo. I “Ludi”, infatti, erano i giochi pubblici organizzati dall’Impero Romano per intrattenere il popolo ed erano inseriti tra le festività del calendario dell’Antica Roma. I “Ludi Magni” erano dedicati a Giove e furono inaugurati dal re Lucio Tarquinio Prisco.

Nella lingua latina con il termine “ludus” si intende appunto gioco e divertimento, che sarà proprio lo spirito della mascotte, pronta a diventare una vera protagonista dell’animazione al Foro Italico.

Nei prossimi giorni il pubblico potrà scoprire in anteprima Ludo allo Stadio Olimpico, dove dal 7 al 12 giugno (compra i biglietti qui) verranno assegnate le 141 medaglie in palio ai Campionati Europei di Atletica Leggera. 

La mascotte non vede l’ora di divertirsi sulla pista d’atletica insieme ai campioni, in mezzo al pubblico sugli spalti e nel Fan Village che verrà allestito all’esterno dello Stadio Olimpico.

La mascotte di Roma 2024 è pronta: il nome lo decidi tu!

Le forme del Colosseo e un battesimo che coinvolge gli appassionati di atletica di tutta Europa. Saranno infatti gli utenti a partecipare attivamente alla scelta del nome della mascotte degli Europei di Atletica Leggera Roma 2024, ispirata alla storia della Città Eterna.

Da oggi sui canali social ufficiali dell’evento verranno raccolte le proposte attraverso i commenti degli utenti e giovedì 22 febbraio si aprirà il sondaggio sui canali Instagram e X di Roma 2024, che avrà la durata di 24 ore. Il nome più votato dai partecipanti diventerà quello ufficiale della mascotte dell’evento in programma dal 7 al 12 giugno allo Stadio Olimpico e al Parco del Foro Italico.

Nei prossimi giorni la mascotte verrà presentata al pubblico e la città inizierà a scoprire le sue caratteristiche. Il disegno richiama al Colosseo, il monumento più celebre della Città Eterna, pronta a ospitare i Campionati Europei di Atletica Leggera a 50 anni di distanza dall’ultima edizione svolta nel 1974, mentre i colori sono quelli dell’evento.

La mascotte di Roma 2024 ama stare in mezzo alla gente e inizierà a farsi vedere in giro per la città, aspettando di animare da protagonista le sei giornate degli Europei a giugno. La vedremo interagire con gli atleti sul campo di gara e intrattenere il pubblico sugli spalti e nel Fan Village, che verrà allestito all’esterno dello stadio. Ma prima di tutto ha bisogno di un nome: aiutatela a trovarlo.

Europei di Atletica Roma 2024, il programma delle gare e le informazioni sui biglietti

I biglietti e gli abbonamenti per seguire dal vivo i Campionati Europei di Atletica Leggera Roma 2024 sono in vendita qui, con prezzi a partire da 5 euro più diritti di prevendita e commissioni di servizio per le sessioni singole di gara mattutine.

La Fondazione EuroRoma 2024 sta predisponendo una serie di promozioni speciali, alcune delle quali già attive, dedicate alle società di atletica italiane (ASD e SSD affiliate alla FIDAL) ed europee, alle scuole, agli sponsor e ai partner dell’evento e a diverse realtà collegate al mondo dello sport.

ABBONAMENTI

Oltre ai biglietti per le singole sessioni di gara, sono disponibili gli abbonamenti per le prime tre giornate di gare (Starting Weekend, 7-9 giugno), le ultime tre (Ending Days, 10-12 giugno) e il pacchetto completo per seguire l’intera manifestazione (All-In, 7-12 giugno). In vendita anche i biglietti Premium (Tribuna Monte Mario, Lato Arrivi e Partenze) per chi vorrà godersi in prima fila le sfide più avvincenti.

Allo Stadio Olimpico sono attese tante famiglie e per agevolare la loro partecipazione verrà consentito l’ingresso gratuito ai bambini fino a 6 anni di età.

IL PROGRAMMA DELLE GARE

Il programma dei Campionati Europei di Atletica Leggera Roma 2024 prevede sei giorni consecutivi di gare dal 7 al 12 giugno e undici sessioni complessive, cinque al mattino e sei serali. I migliori atleti italiani ed europei si esibiranno sulla pista e le pedane dello Stadio Olimpico, sui viali del Foro Italico per la marcia e sulle strade della Capitale per la mezza maratona.

Le prime medaglie verranno assegnate nella serata del 7 giugno. Nella marcia 20km femminile la campionessa Antonella Palmisano è attesa tra le favorite su un percorso disegnato all’interno del Parco del Foro Italico, che transiterà per lo Stadio dei Marmi e culminerà all’interno dello Stadio Olimpico. Nella stessa sessione di gare Marcell Jacobs sarà chiamato a confrontarsi con i suoi rivali europei nelle batterie dei 100 metri maschili per qualificarsi alla finale in programma l’8 giugno.

Il brivido dei 100 metri e non solo, la seconda serata di gare potrebbe essere arricchita da tanti protagonisti azzurri: Massimo Stano e Francesco Fortunato nella marcia 20km maschile, Leonardo Fabbri e Zane Weir nel getto del peso maschile, i giovani romani Mattia Furlani nel salto in lungo e Lorenzo Simonelli nei 110 metri ostacoli, Daisy Osakue nel lancio del disco.

La mattina di domenica 9 giugno partirà la mezza maratona maschile e femminile, con un percorso che toccherà alcuni dei luoghi più iconici della città e terminerà all’interno dello Stadio Olimpico: Yeman Crippa ha segnato sulla sua agenda questo appuntamento speciale. Nella stessa mattinata Gianmarco Tamberi esordirà nelle qualificazioni del salto in alto, con la finale programmata l’11 giugno, mentre la sera si correranno le semifinali e la finale dei 100 metri femminili: Zaynab Dosso, la donna più veloce d’Italia, vuole stupire davanti al pubblico di casa.

Filippo Tortu avrà invece l’occasione di inseguire un’altra medaglia europea nei 200 metri: la finale è in calendario il 10 giugno, serata nella quale Sara Fantini potrebbe tentare l’assalto a una medaglia nel lancio del martello femminile. Il giorno dopo, oltre al salto in alto, altri due azzurri (Alessandro Sibilio e Ayomide Folorunso) avranno l’opportunità di mettersi in luce nei 400 ostacoli maschili e femminili.

Gran chiusura il 12 giugno con il salto con l’asta maschile e il salto in lungo femminile, dove sono attesi la superstar svedese Armand Duplantis e l’azzurra Larissa Iapichino, e lo spettacolo delle staffette 4×100 e 4×400 maschili e femminili, in cui le squadre italiane puntano a vincere diverse medaglie.

Roma 2024, presentati in Campidoglio i Campionati Europei di Atletica Leggera

Le stelle della grande atletica si preparano a illuminare il cielo di Roma. Dal 7 al 12 giugno lo Stadio Olimpico, il Parco del Foro Italico e i luoghi più iconici della città faranno da cornice ai Campionati Europei di Atletica Leggera Roma 2024, presentati oggi ufficialmente nell’Aula Giulio Cesare in Campidoglio.

I Campionati Europei di Atletica Leggera, organizzati dalla Fondazione EuroRoma 2024 (partecipata da Dipartimento Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regione Lazio, Roma Capitale, CONI, Sport e Salute, FIDAL) e da European Athletics, tornano in Italia a cinquant’anni esatti di distanza dall’ultima edizione ospitata nel 1974, anche allora nella Capitale, e precederanno di cinquanta giorni l’avvio delle gare di atletica ai Giochi Olimpici Estivi di Parigi.

I NUMERI

I grandi campioni dell’atletica si esibiranno per sei giorni consecutivi e saranno i protagonisti di una competizione articolata in 11 sessioni complessive di gara e 24 diverse discipline. Le medaglie in palio saranno 141 e, ad oggi, quasi 1.600 atleti appartenenti a 47 federazioni europee compongono la lista preliminare delle iscrizioni alle gare, che verranno completate entro il 30 maggio.

LE ISTITUZIONI E GLI ATLETI PRESENTI

Nel corso della conferenza stampa sono intervenute le più importanti istituzioni politico-sportive, tra cui il Sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri, il presidente della FIDAL e della Fondazione EuroRoma 2024 Stefano Mei, il Capo del Dipartimento Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri Flavio Siniscalchi, il presidente di European Athletics Dobromir Karamarinov, il presidente del CONI Giovanni Malagò, il presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, il presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma, l’Assessore di Roma Capitale ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda Alessandro Onorato e l’Assessore della Regione Lazio all’Ambiente, Sport, Cambiamenti climatici, Transizione energetica, Sostenibilità Elena Palazzo. Ha partecipato alla conferenza stampa anche una rappresentanza di atleti della Nazionale italiana composta da Antonella Palmisano, Massimo Stano, Mattia Furlani, Zaynab Dosso e Lorenzo Simonelli.

LE DICHIARAZIONI

“Roma è pronta ad accogliere i Campionati Europei di atletica leggera. Cinquant’anni dopo la straordinaria vittoria di Pietro Mennea allo stadio Olimpico, nell’edizione del 1974, la città è pronta rivivere quelle emozioni e a scrivere un’altra pagina memorabile di sport insieme al resto del Paese. Saranno sei giorni entusiasmanti per un grande evento internazionale a cui Roma farà da palcoscenico. É uno degli obiettivi che ci siamo dati fin da inizio mandato: rilanciare la città aumentando con una programmazione serrata il numero degli eventi sportivi e culturali, un approccio che ci ha consentito nel 2023 di battere ogni record per presenze turistiche. Grazie alla Ryder Cup, al Sei Nazioni, agli Internazionali di Tennis, a Piazza di Siena, al Giro d’Italia, alla Maratona e a tanti altri eventi Roma è sempre più Capitale d’Italia e dello sport” ha detto il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

“Da Gianmarco Tamberi a Marcell Jacobs saranno presenti tutti i migliori atleti azzurri. L’atletica italiana sta vivendo un momento straordinario, confermato dai recenti risultati, per un totale di 17 record italiani in 9 specialità diverse nelle ultime tre settimane. Gli Europei di Roma 2024 saranno l’occasione per mostrare la crescita del nostro movimento e il trampolino di lancio verso le Olimpiadi di Parigi” ha dichiarato il presidente della FIDAL e della Fondazione EuroRoma 2024 Stefano Mei.

“Sono passati 50 anni da quando questa grande città ha ospitato i Campionati Europei e attendiamo tutti con eccitazione il ritorno del nostro principale evento in uno dei luoghi più iconici dello sport, lo Stadio Olimpico, nel prossimo mese di giugno. Congratulazioni al Comitato Organizzatore Locale e alla FIDAL, per tutto il grande lavoro svolto finora in preparazione di Roma2024. Ora ci troviamo nell’ultima frazione di questa importante staffetta e dobbiamo concludere con determinazione questa fase, per portare a casa il testimone e offrire il meglio di noi” ha detto Dobromir Karamarinov, presidente di European Athletics.

“Insieme ai Giochi Olimpici di Parigi e al Campionato Europeo di Calcio UEFA, gli eventi in calendario promettono un 2024 incredibile per tutto lo sport europeo. Con i Campionati Europei di Atletica Leggera abbiamo tutti gli ingredienti per realizzare uno dei momenti più salienti dell’anno, riunendo gli atleti migliori in uno degli stadi più importanti e offrendo performances di alto livello” aggiunge Karamarinov.

“Quest’anno per la prima volta, assegneremo agli atleti in occasione degli Europei di Roma 2024, un Bonus di Performance per un totale di 500mila euro. Questa iniziativa porta innovazione, prestigio e riconoscimento a questo sport meraviglioso. Prossimamente lanceremo il nostro programma di Ambassador per Roma 2024, che includerà alcuni dei più grandi modelli del nostro sport. Fa parte di una più ampia collaborazione con gli atleti, non si tratta solo di medaglie d’oro, ma di coloro che possono evidenziare il grande lavoro che l’atletica fa nei settori della salute mentale, dello sviluppo giovanile, della sostenibilità e dell’inclusività. Siamo uno sport unico che tocca la vita di milioni di persone, e non vediamo l’ora che Roma 2024 diventi un momento di celebrazione collettiva per l’atletica in Europa” chiude Karamarinov.

“Gli Europei a Roma, a 50 anni dall’ultima edizione ospitata nel nostro Paese, riscrivono la storia e premiano la credibilità internazionale della Federazione presieduta da Stefano Mei, celebrando idealmente i grandi risultati ottenuti dall’intero movimento negli ultimi anni, sulla scia del sensazionale record ottenuto ai Giochi di Tokyo 2020” ha evidenziato il presidente del Coni Giovanni Malagò.

“Dopo 50 anni Roma torna ad essere teatro degli Europei di atletica leggera. Un appuntamento prestigioso e affascinante che richiama alla mente campioni leggendari e grandi pagine di sport. Ma il presente dell’atletica azzurra è altrettanto luminoso. Oggi, con un’Italia fortemente competitiva, le aspettative sono alte. I recenti successi maturati in ambito internazionale, infatti, ci autorizzano a pensare in grande. Ciò che ci attende, però, è una sfida nella sfida. Non solo confermarci agli alti livelli raggiunti nelle recenti competizioni, ma anche quello di dimostrare che Roma e il nostro Paese hanno tutte le carte in regola per ospitare i grandi eventi sportivi. Manifestazioni che, se organizzate con professionalità e dedizione, come sono sicuro avverrà in questa edizione, possono dare un importante impulso allo sviluppo economico del territorio e alla crescita culturale del nostro Paese” ha dichiarato Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico.

“Siamo felici di ospitare al Foro Italico gli Europei di Atletica e orgogliosi di aver svolto un importante ruolo operativo nell’organizzazione insieme alla Fondazione EuroRoma2024. Non vediamo l’ora di accogliere atleti, appassionati e vivere le emozioni della grande atletica in un rinnovato Foro Italico, dallo Stadio Olimpico allo Stadio dei Marmi passando per il villaggio e la Medal Plaza per le premiazioni. I grandi eventi sono un volano per l’economia, il turismo e la crescita della pratica sportiva, e un’occasione per veicolare un forte messaggio di promozione dello sport e dei corretti stili di vita” ha detto il presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma.

“Essere qui dimostra l’entusiasmo e la professionalità con cui Roma si prepara ad accogliere questo appuntamento, così importante e atteso. Porto i saluti del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi che lo ha voluto fortemente sostenere. Questi Campionati sono un’occasione straordinaria per accrescere non soltanto il pil economico ma anche quello culturale del nostro Paese. Proseguiamo insieme, con grande entusiasmo e collaborazione” ha dichiarato il Capo del Dipartimento per lo Sport Flavio Siniscalchi.

“Saranno gli Europei più belli degli ultimi anni. Le gare si disputeranno non solo in un rinnovato stadio Olimpico e nello stupendo stadio dei Marmi riportato al suo antico splendore ma anche nei luoghi più iconici della città all’ombra dei monumenti più evocativi: da piazza Navona a Castel Sant’Angelo, da San Pietro al Ponte della Musica fino al Colosseo. Roma si conferma Capitale dello sport e dei grandi eventi, che sono sempre più volano fondamentale per il turismo. La nostra città grazie a questi appuntamenti internazionali vive una nuova giovinezza fatta di valori che solo lo sport sa rappresentare al meglio: impegno, sacrificio e determinazione. Valori che incarnati da campioni come Jacobs, Tamberi e Palmisano diventano modelli sani e positivi per le ragazze e i ragazzi che seguendo il loro esempio riempiono gli impianti sportivi” ha affermato l’Assessore di Roma Capitale Alessandro Onorato.

“Il legame tra il Lazio e l’atletica è fortissimo e si percepisce un clima di grande attesa attorno agli Europei di giugno. Siamo convinti che eventi di tale portata rappresentino un volano per la promozione sportiva e turistica, motivo per cui la Regione Lazio ha dato un importante sostegno a questo appuntamento. Ci aspettiamo numeri significativi nel Lazio sia in termini di arrivi che di nuovi praticanti, invogliati dalle gesta dei campioni. L’atletica intanto ha già scelto gli impianti della nostra regione in vista degli Europei: come già ha fatto Gianmarco Tamberi al Bruno Zauli di Formia, Marcel Jacobs da maggio sarà al il Guidobaldi di Rieti per prepararsi alla sfida europea e il pubblico potrà assistere alle sedute di allenamento. Un modo per entrare tutti insieme in clima Europei e per estendere il coinvolgimento al resto del territorio del Lazio” ha detto l’Assessore della Regione Lazio Elena Palazzo.

PARTNER DI PRIMISSIMO LIVELLO PER UN GRANDE EVENTO

La Fondazione EuroRoma 2024, in collaborazione con DAO, Marketing Advisor dell’evento, ha attivato collaborazioni con primarie aziende nazionali. Agli attuali sponsor dei Campionati Europei di Atletica Leggera Roma 2024 – gli Official Partner Spar, Euroins, Le Gruyère, Toyo Tires, Würth MODYF, i Preferred Supplier Conica e Polanik e il Broadcaster Partner EBU\Eurovision – si aggiungono gli Official Partner Unicredit (Main Partner del progetto Your Sport For Life dedicato alle scuole e alle società dilettantistiche di atletica), Fastweb, già provider per i servizi di telecomunicazione del Parco del Foro Italico, Frecciarossa, Treno Ufficiale e Jersey Sponsor della nazionale azzurra della FIDAL, e gli Official Supplier Uliveto, Toyota, Net Integratori, Karhu e Humangest.

Il piano di comunicazione integrata sarà inoltre rafforzato dalla partnership con il Corriere dello Sport e Tuttosport, che garantiranno copertura mediatica ed editoriale fino al termine di Roma 2024.

Durante la manifestazione nel Parco del Foro Italico sarà allestito un Fan Village per l’interazione fra aziende partner e pubblico dell’evento. Infine, per gli sponsor che vorranno ospitare clienti e stakeholders, è previsto un servizio di Corporate Hospitality con la possibilità di acquistare Vip Tickets e palchi riservati, comprensivi di servizi di ristorazione e accoglienza.

PAOLO ROSI, IL FRANK SINATRA DEI TELECRONISTI

Paolo Rosi è più fortunato di Nando Martellini. Lentamente, ma sempre di più, i frequentatori dello stadio che porta il suo nome hanno ormai metabolizzato l’intitolazione all’ex rugbista diventato poi telecronista di boxe, atletica e, naturalmente, palla ovale. Non più, o comunque sempre meno, Acquacetosa o Stadio delle Aquile, ma Paolo Rosi, che peraltro aveva casa a poche centinaia di metri dall’impianto. Diverso è il discorso di Caracalla, magari perché l’epopea di Martellini è legata a quel “campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo” del 1982 al Santiago Bernabeu e a tanto calcio raccontato.

Quell’arrivo che Paolo Rosi raccontò per la televisione, quasi all’inizio di un percorso nato dopo un concorso vinto a Milano nel lontano 1954, dopo un percorso sportivo di livello, due scudetti con la Rugby Roma e 14 partite in Nazionale, fino alla mitica prima meta azzurra a Twickenham.

Aveva uno stile inconfondibile: la voce iconica, le pause, la perfetta corrispondenza fra ciò che la gente vedeva in tv e le sue parole. Il Frank Sinatra dei telecronisti. Nessun inganno al telespettatore, i decibel si alzavano soltanto quando ne valeva la pena. Ecco allora la rimonta olimpica di Pietro Mennea a Mosca, quel “recupera” strillato sei volte fino al liberatorio “ha vinto!”.

E il crescendo quasi lirico con cui, “Covaaa, Cova, Covaaa”, diede conto dell’azzurro che si prende l’oro del primo mondiale dei 10.000 a Helsinki.

Fino all’ultima puntata, il dialogo con Gelindo Bordin impegnato nell’ultimo giro della vittoriosa maratona di Seul, “Vai Gelindo, hai messo in ginocchio i corridori degli altipiani, tu che vivi in pianura…”

IL MIGRANTE E LA BAMBINA: ECCO L’ATHLETICA VATICANA

Lei si chiama Sara, Sara Vargetto. Ha un sorriso contagioso. È la bambina ora ragazza che è diventata in questi anni un testimonial della Roma che corre. Con papà Paolo, che guida la sua carrozzina accumulando chilometri, emozioni e amicizie. È una presenza fissa nelle più importanti manifestazioni podistiche. Lui è Charles Ampofo, viene dal Ghana, nel 2014 dopo le violenze subite in Libia, è salito su un barcone ed è arrivato a Lampedusa. Ha trovato spazio e lavoro in una cooperativa sociale a Roma. E corre. In questo caso, con Sara, spingendo Sara.

È una delle mattinate in cui si prova a ricominciare dopo l’ennesima ondata della tempesta Covid. Charles e Sara fanno la loro parte insieme. Gareggiano per gli stessi colori, quelli dell’Athletica Vaticana che nella vulgata giornalistica sono ormai i maratoneti del Papa. Sono nati nel 2017. E da allora, hanno tagliato tanti traguardi. La squadra, che ha come riferimento il Pontificio Consiglio della Cultura ed è presieduta da Giampaolo Mattei, scatenato appassionato-papà-dirigente, è addirittura membro di World Athletics e Uci, le due federazioni internazionali di atletica e ciclismo. Ma ora ci sono pure il padel e cricket.

Naturalmente le loro maglie gialle riempiono le partenze delle corse che partono da San Pietro, prima di tutto la Corsa dei Santi anche se nel 2000 via della Conciliazione per il Giubileo ospitò addirittura la partenza della maratona. Ma è il lavoro di tutti i giorni che colpisce. Un continuo, incessante, tentativo di coinvolgere. Quella parola “inclusione” che non si ferma mai, è sempre in movimento con Sara, Charles e tanti altri.

PIAZZA NAVONA E L’ATLETICA DI 2000 ANNI FA

Dicono fosse isolato, taciturno. Che mangiasse solo a colazione. Che fosse timido ma anche violento. Di certo, aveva un’altra caratteristica: gli piaceva l’atletica. L’imperatore Domiziano l’amava forse più dei gladiatori del vicino Colosseo la cui costruzione fu completata proprio durante la sua epoca.

Il suo momento di gloria scoccava quando indossava la toga di stoffa greca e assisteva agli agones, che trovarono con lui una casa strepitosa: lo stadio di Domiziano, il piano di sotto dell’attuale Piazza Navona, i cui resti possono essere visitati oggi in un’atmosfera di grande suggestione.

C’è da provare a chiudere gli occhi, spingere il pulsante della macchina del tempo e finire nell’Antica Roma, 86 anni dopo Cristo. Ecco allora lo scatenarsi delle gare, in particolare un pentathlon molto diverso da quello di oggi: lancio del disco e del giavellotto, lotta, salto in lungo con gli immancabili halteres, i pesi che aiutavano (!) rincorsa e balzi, la corsa. Il campo di gara era lungo 268 metri. E c’erano 30mila persone ad applaudire, più propense a inneggiare pugilato e pancrazio (la lotta dei tempi) che il corri-salti-lanci di allora. La vita dello stadio durò circa tre secoli. Nel frattempo, l’agone diventò navone e poi Navona, il nome della piazza. Piazza che è tornata negli anni palcoscenico dell’atletica: il salto con l’asta, l’ora per gli amatori, il miglio per i top runner e ora ci passa anche la maratona. Insomma, tanta atletica. Domiziano ne sarebbe orgoglioso.

DINA BAUCO CON JACOBS: L’IMPORTANZA DEI GIUDICI

Via della Conciliazione, la Corsa dei Santi, un testimonial d’eccezione, un campione olimpico, Marcell Jacobs. Certo, tutto giusto, didascalia perfetta. Oddio, perfetta no, manca qualcosa. Manca Dina, Dina Bauco, fiduciaria del Gruppo Giudici Gare della Fidal, la donna sorridente e orgogliosa che posa con la medaglia d’oro di Tokyo.

Certe volte non riusciamo a guardare oltre la copertina, ci fermiamo là davanti, incapaci di superare il primo sguardo e di chiederci per esempio: da chi e da cos’è fatta una gara di atletica? Da chi vi partecipa, naturale. Dal pubblico, ci mancherebbe. Ma anche da queste donne e uomini in bianco, che potrebbero starsene tranquillamente a casa e invece sono lì, attenti, con il regolamento come mantra e la consapevolezza di dover garantire a tutti le stesse condizioni.

Certe volte le loro sono maratone, montagne di batterie soprattutto di giovanissimi. Si comincia presto, si finisce tardi. A controllare che ci sia il medico, a misurare, a dare il via. E sì, perché c’è un giudice fra i giudici, lo starter. La sua è la figura più scenica, ne abbiamo conosciuti diversi. Luigi Meschini, con la sua voglia di trasmettere, proteggere l’atletica, la sua gente, la sua umanità, Gustavo Pallicca, al quale capitò di scambiare qualche parola con il grande Carl Lewis; oggi Mario Biagini, che da quasi ragazzino ai Mondiali contribuì a smascherare lo scandalo del salto allungato.

Forse bisognerebbe farci più caso, forse bisognerebbe parlarci, farsi raccontare quale sia la molla che li porta a vestirsi di bianco al caldo, al freddo, all’aperto, sotto un tetto, in strada, in pista, ovunque ci sia una gara da garantire. E allora scusaci Marcell, ma questa foto è per Dina. E per tutti i suoi colleghi.

GABRIELLA DORIO: UN SEGNALE D’ORO A 14 ANNI

Nello sport è successo più di una volta. C’è un momento in cui fra gli addetti ai lavori – giornalisti, tecnici, appassionati – comincia a girare una voce: si parla di un giovane, giovanissimo talento. E si assiste a un frenetico passaparola all’insegna di un pensiero comune: “Occhio, farà strada”. Non sempre alle premesse corrisponde uno sbarco nello sport di vertice. Ma qualche volta succede. E successe anche nel 1971 alla ragazzina della Fiamma che veniva da Vicenza e di cui si dicevano grandi cose.

Le diceva anche lei che sognava a occhi aperti e prenotava con la sfrontatezza dei suoi 14 anni addirittura un futuro da campionessa olimpica. Vanni Loriga, giornalista icona della storia dell’atletica, lo raccontò molti anni dopo. Era accaduto che la stoffa di quella ragazzina gli era stata segnalata da Roberto Vianello, fratello di Raimondo. Con l’invito a raggiungere una domenica di febbraio la pineta di Castelfusano per dare un’occhiata all’astro nascente del mezzofondo femminile. Vanni ci andò e vide Gabriella dominare il cross degli enti di propaganda. Non aveva compiuto ancora 14 anni.

Quel giorno, con quell’autorevolezza che contrastava con il suo sguardo ancora ragazzino, cominciò il viaggio verso la medaglia d’oro olimpica di 13 anni dopo a Los Angeles sui 1500 metri.

Da Castelfusano, quattro mesi dopo, la ragazza tornò a Roma, dove allo stadio dei Marmi vinse una delle gare a cui ha sempre detto di tenere di più: i Giochi della Gioventù (sulla distanza dei 1000 metri). Era nata una stella, che per tanti anni fu protagonista dell’atletica italiana. Da atleta, e non solo, come dimostra questa foto in compagnia di Rebecca Borga e Daisy Osakue.

E L’APPIA RUN ESULTÒ: ECCO VIA ABEBE BIKILA

Ci ha messo 21 anni, ma ce l’ha fatta. La Roma Appia Run, nata nel 1998, ha centrato l’obiettivo nel 2019: una via intitolata ad Abebe Bikila.

Per la precisione nel quartiere della Cecchignola. Nel frattempo, la gara è diventata grande e ha vissuto nel suo viaggio negli anni l’emozione di ospitare la moglie del grande etiope, Yewibdar. “È qui”, le hanno detto gli organizzatori quando l’hanno accompagnata a visitare il museo delle Mura all’Arco di Druso. Lei ha guardato in basso verso la strada e ha pensato a quel 1960 in cui Bikila staccò il marocchino Rhadi e si involò verso un altro Arco, quello di Costantino.

Se Bikila è la fonte di ispirazione della corsa che si svolge generalmente nel mese di aprile, con l’organizzazione dell’Acsi Italia, la cartolina dell’Appia Run è la veduta dall’alto del vialone di Caracalla, il penultimo rettilineo del percorso verso l’oro di Abebe, valorizzata dall’occhio dei droni.

Anche la We Run Rome, la gara dell’ultimo dell’anno, parte su questo palcoscenico tradizionalmente molto podistico. Ma ora eccoci a primavera. Tutti a riempire il vialone e a cominciare a pensarsi un po’ Bikila prendendo la strada verso l’Appia Antica e i suoi mitici basoli, il Parco della Caffarella, il Circo di Massenzio mozzafiato e mille altre suggestioni. Provando all’arrivo, allo stadio Nando Martellini, a fare come il grande Abebe: niente crolli dopo la fatica, ma un imperturbabile stretching defaticante. Considerando che lui corse la maratona e i podisti dell’Appia Run una corsa che è meno di un terzo di quella distanza, ci si può provare…