100 Metri
È tutta una questione di velocità? La corsa come disciplina tra passato e presente
La corsa è una delle discipline più antiche dello sport. Dalla sua nascita nelle prime competizioni greche ai moderni Giochi Olimpici, la corsa ha affascinato gli atleti e gli appassionati di tutto il mondo con le sue diverse competizioni.
La corsa è stata una parte fondamentale dei giochi atletici nell’antica Grecia.
Nel 776 a.C. si tenne la prima competizione di corsa chiamata “stadion”, una gara di 192 metri, che segnò l’inizio della tradizione della corsa veloce.
In epoca moderna, e grazie all’introduzione di diverse regole, le corse si svolgono su un campo di atletica che segue queste caratteristiche:
• Le corse si svolgono su una pista di atletica, la cui prima corsia misura 400 metri.
• Ogni corsia deve essere larga 1,22 metri così da poter correre liberamente senza che gli atleti si ostacolino.
La corsa dei 100 metri piani è una specialità sia maschile che femminile ed è la gara di velocità per eccellenza. È una disciplina di velocità pura e fa parte del programma olimpico sin dalla prima edizione del 1896, e dal 1928 per quanto riguarda le donne.
Gli atleti si preparano per anni per compiere una corsa che può durare meno di 10 secondi.
Infatti, è la più breve gara outdoor dell’atletica leggera prevista dal programma olimpico; si corre su una pista rettilinea lungo una distanza di 100 metri: i concorrenti si posizionano sui cosiddetti blocchi di partenza, poi lo starter dà prima il segnale vocale di imminenza dalla partenza e di seguito spara un colpo. I concorrenti si alzano dai blocchi con tempi di reazione rapidissimi e corrono verso il traguardo.
Conoscere il vincitore non è sempre così immediato e spesso è necessario visionare il cosiddetto “photo finish”: lo strumento che rileva il tempo all’esatto momento del superamento della linea d’arrivo con il torso.
Nei 100 metri il record mondiale maschile appartiene al giamaicano Usain Bolt con il tempo di 9.58, stabilito ai Campionati del mondo di Berlino 2009.
Il record femminile, invece, è della statunitense Florence Griffith-Joyner ottenuto ad Indianapolis con 10.49, tempo fatto registrare ai Trials statunitensi del 1988.
Marcell Jacobs detiene il record europeo dei 100 metri dal 1° agosto 2021, quando corse in 9.80 per conquistare la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Mentre la francese Christine Arron è la primatista europea dei 100 metri piani, con un tempo di 10.73 ottenuto a Budapest nel 1998.
Oltre alla sua evoluzione storica, ci sono molte curiosità interessanti associate alla corsa:
La velocità: la corsa è una dimostrazione straordinaria della potenza e della velocità umana, infatti, gli atleti olimpici possono coprire i 100 metri in meno di 10 secondi, toccando una velocità di punta di quasi 45 km/h.
La partenza: nella corsa dei 100 metri la partenza è fondamentale. Gli atleti devono scattare dai blocchi e cercare di ottenere la massima accelerazione nei primi passi.
Falsa partenza: un atleta è squalificato quando ha un tempo di reazione allo sparo inferiore a 0.1 secondi.
È tutta una questione di velocità? La corsa come disciplina tra passato e presente
La corsa è una delle discipline più antiche dello sport. Dalla sua nascita nelle prime competizioni greche ai moderni Giochi Olimpici, la corsa ha affascinato gli atleti e gli appassionati di tutto il mondo con le sue diverse competizioni.
La corsa è stata una parte fondamentale dei giochi atletici nell’antica Grecia.
Nel 776 a.C. si tenne la prima competizione di corsa chiamata “stadion”, una gara di 192 metri, che segnò l’inizio della tradizione della corsa veloce.
In epoca moderna, e grazie all’introduzione di diverse regole, le corse si svolgono su un campo di atletica che segue queste caratteristiche:
• Le corse si svolgono su una pista di atletica, la cui prima corsia misura 400 metri.
• Ogni corsia deve essere larga 1,22 metri così da poter correre liberamente senza che gli atleti si ostacolino.
La corsa dei 100 metri piani è una specialità sia maschile che femminile ed è la gara di velocità per eccellenza. È una disciplina di velocità pura e fa parte del programma olimpico sin dalla prima edizione del 1896, e dal 1928 per quanto riguarda le donne.
Gli atleti si preparano per anni per compiere una corsa che può durare meno di 10 secondi. Infatti, è la più breve gara outdoor dell’atletica leggera prevista dal programma olimpico; si corre su una pista rettilinea lungo una distanza di 100 metri: i concorrenti si posizionano sui cosiddetti blocchi di partenza, poi lo starter dà prima il segnale vocale di imminenza dalla partenza e di seguito spara un colpo. I concorrenti si alzano dai blocchi con tempi di reazione rapidissimi e corrono verso il traguardo.
Conoscere il vincitore non è sempre così immediato e spesso è necessario visionare il cosiddetto “photo finish”: lo strumento che rileva il tempo all’esatto momento del superamento della linea d’arrivo con il torso.
Nei 100 metri il record mondiale maschile appartiene al giamaicano Usain Bolt con il tempo di 9.58, stabilito ai Campionati del mondo di Berlino 2009.
Il record femminile, invece, è della statunitense Florence Griffith-Joyner ottenuto ad Indianapolis con 10.49, tempo fatto registrare ai Trials statunitensi del 1988.
Marcell Jacobs detiene il record europeo dei 100 metri dal 1° agosto 2021, quando corse in 9.80 per conquistare la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Mentre la francese Christine Arron è la primatista europea dei 100 metri piani, con un tempo di 10.73 ottenuto a Budapest nel 1998.
Oltre alla sua evoluzione storica, ci sono molte curiosità interessanti associate alla corsa:
La velocità: la corsa è una dimostrazione straordinaria della potenza e della velocità umana, infatti, gli atleti olimpici possono coprire i 100 metri in meno di 10 secondi, toccando una velocità di punta di quasi 45 km/h.
La partenza: nella corsa dei 100 metri la partenza è fondamentale. Gli atleti devono scattare dai blocchi e cercare di ottenere la massima accelerazione nei primi passi.
Falsa partenza: un atleta è squalificato quando ha un tempo di reazione allo sparo inferiore a 0.1 secondi.