Marcia
Non è corsa, è marcia. Così definita dal Regolamento Tecnico Internazionale: “Una progressione di passi eseguiti in modo tale che l’atleta mantenga il contatto con il terreno, senza che si verifichi una perdita di contatto visibile (all’occhio umano). La gamba avanzante deve essere tesa (cioè non piegata al ginocchio) dal momento del primo contatto con il terreno sino alla posizione verticale”.
Specialità tra le più nobili dell’atletica leggera, la marcia si può svolgere su strada ma anche su pista, su distanze varie. In ogni gara una giuria è chiamata a valutare la regolarità del gesto e a sanzionare la ‘sospensione’ e lo ‘sbloccaggio’. Una somma di proposte di squalifica può portare allo stop dell’atleta.
Sono entrambi orientali i record del mondo della 20 km. Quello maschile appartiene al giapponese Yusuke Suzuki con il crono di 1h16:36 realizzato a Nomi (Giappone) nel 2015, quello femminile è stato siglato nel 2021 dalla cinese Yang Jiayu (1h23:49) a Huangshan (Cina). Entrambi hanno conquistato un titolo mondiale: Suzuki a Doha 2019 ma nella 50 km, Yang a Londra 2017.
A livello europeo, i record portano la firma del francese Yohann Diniz con 1h17:02 (nel 2015) e della russa Vera Sokolova (1h25:08) nel 2011. L’Europa vanta i campioni olimpici e mondiali in carica della 20 km: gli italiani Massimo Stano e Antonella Palmisano hanno trionfato alle Olimpiadi di Tokyo, gli spagnoli Alvaro Martin e Maria Perez ai Mondiali di Budapest.
La 20 km di marcia, distanza che andrà in scena agli Europei di Roma 2024, è entrata nel programma olimpico maschile nel 1956 a Melbourne: in precedenza alle Olimpiadi si erano assegnate medaglie su varie distanze, tra cui 3 km, 10 km e 50 km. Al femminile la marcia è stata introdotta a Barcellona 1992 (10 km) mentre la 20 km ha fatto il suo esordio a Sydney 2000.
La novità nel programma olimpico per quanto riguarda la marcia è la staffetta mista (un uomo e una donna) sulla distanza di maratona. Sarà introdotta a Parigi 2024 è consisterà in quattro frazioni alternate, due al maschile, due al femminile, per una misura complessiva di 42,195 km.
Tra le leggende della marcia, il più vincente in assoluto è il polacco Robert Korzeniowski, l’unico in grado di vincere quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi, di cui una nella 20 km (Sydney 2000) e tre consecutive nella 50 km (Atlanta 1996, Sydney 2000, Atene 2004).
Non è corsa, è marcia. Così definita dal Regolamento Tecnico Internazionale: “Una progressione di passi eseguiti in modo tale che l’atleta mantenga il contatto con il terreno, senza che si verifichi una perdita di contatto visibile (all’occhio umano). La gamba avanzante deve essere tesa (cioè non piegata al ginocchio) dal momento del primo contatto con il terreno sino alla posizione verticale”.
Specialità tra le più nobili dell’atletica leggera, la marcia si può svolgere su strada ma anche su pista, su distanze varie. In ogni gara una giuria è chiamata a valutare la regolarità del gesto e a sanzionare la ‘sospensione’ e lo ‘sbloccaggio’. Una somma di proposte di squalifica può portare allo stop dell’atleta.
Sono entrambi orientali i record del mondo della 20 km. Quello maschile appartiene al giapponese Yusuke Suzuki con il crono di 1h16:36 realizzato a Nomi (Giappone) nel 2015, quello femminile è stato siglato nel 2021 dalla cinese Yang Jiayu (1h23:49) a Huangshan (Cina). Entrambi hanno conquistato un titolo mondiale: Suzuki a Doha 2019 ma nella 50 km, Yang a Londra 2017.
A livello europeo, i record portano la firma del francese Yohann Diniz con 1h17:02 (nel 2015) e della russa Vera Sokolova (1h25:08) nel 2011. L’Europa vanta i campioni olimpici e mondiali in carica della 20 km: gli italiani Massimo Stano e Antonella Palmisano hanno trionfato alle Olimpiadi di Tokyo, gli spagnoli Alvaro Martin e Maria Perez ai Mondiali di Budapest.
La 20 km di marcia, distanza che andrà in scena agli Europei di Roma 2024, è entrata nel programma olimpico maschile nel 1956 a Melbourne: in precedenza alle Olimpiadi si erano assegnate medaglie su varie distanze, tra cui 3 km, 10 km e 50 km. Al femminile la marcia è stata introdotta a Barcellona 1992 (10 km) mentre la 20 km ha fatto il suo esordio a Sydney 2000.
La novità nel programma olimpico per quanto riguarda la marcia è la staffetta mista (un uomo e una donna) sulla distanza di maratona. Sarà introdotta a Parigi 2024 è consisterà in quattro frazioni alternate, due al maschile, due al femminile, per una misura complessiva di 42,195 km.
Tra le leggende della marcia, il più vincente in assoluto è il polacco Robert Korzeniowski, l’unico in grado di vincere quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi, di cui una nella 20 km (Sydney 2000) e tre consecutive nella 50 km (Atlanta 1996, Sydney 2000, Atene 2004).