Primatista, olimpionica, professoressa, conduttrice televisiva. Una, dieci, cento Sara Simeoni. Cento come gli anni di un secolo. Un secolo in cui lei è stata la più brava atleta dello sport italiano. Saltando, certo, pure un record del mondo con il suo volo a 2,01. Vincendo, la medaglia d’oro olimpica a Mosca. Ma soprattutto trasmettendo – all’Italia tutta – l’idea di un protagonismo e di una determinazione al femminile che è diventata esempio, nello sport e fuori. Il suo nome è scritto su una delle mattonelle della walk of fame al Foro Italico. E la sua storia a Roma è lunga, lunghissima. C’è però una notte che forse le batte tutte anche se la concorrenza è grande. È la notte del 5 agosto del 1980, è la notte del mitico debutto del Golden Gala “inventato” da Primo Nebiolo.
C’è la medaglia d’oro di Mosca da festeggiare. Ma quella notte non è una celebrazione, è un tuffo nella bellezza dell’atletica e ha più di qualcosa di olimpico perché propone sfide vietate pure all’Olimpiade per il boicottaggio. È la notte del sold-out, come si dice oggi.
L’Italia è sotto shock per la strage di Bologna di tre giorni prima. C’è tanta tensione, le immagini della stazione sventrata con il suo terribile bilancio di 85 vittime riempie i pensieri di tutti. Forse anche per questo c’è voglia di ritrovarsi, di stare insieme. Sono tanti, forse 70mila, ma i conti sono tutti saltati: si pensava di tenere chiuse le curve che invece vengono aperte a furor di popolo. Davanti a tutto questo, Sara vince, anzi stravince tenendo lontanissime le avversarie con 1,98. Una serata da incorniciare.